mercoledì 6 febbraio 2013

Vieni a Beirut?



 Tra le novità che mi riguardano c'è un nuovo lavoretto come assistente stilista nel settore delle borse di lusso che, finché dura, mi entusiasma un sacco!
I primi mesi sono stati sicuramente difficili, speriamo che con il tempo la collaborazione prosegua sempre al meglio.




Questo nuovo impiego mi ha portata a Beirut, in Libano.





Prima di partire non ero per niente entusiasta; complice il fatto che, dopo 3 giorni di fiera a Verona, dovessi preparare le valigie per ripartire alle 5 del mattino sola e confusa, rinunciando a un lavoretto e a un weekend deutsche programmato da tempo.





Primo step: chediaminemettoinvaligia?

Non sapevo cosa sarei andata a fare, non conoscevo le abitudini del posto e non volevo rischiare di mancare di rispetto, non sapevo che clima aspettarmi, dovevo portare un bagaglio piccolo, sempre ricordando che lavori nel mondo della moda che ha i propri canoni.




Secondo step: il viaggio.

Parto da Firenze: treno per Milano Centrale ore 7, posto non garantito (ovvero scordati di dormire).
In realtà fino a Bologna ho dormito come se fossi stata nel mio letto, finché un'avventrice dolce come il limone mi ha dolcemente svegliata e fatta giustamente sloggiare dal suo posto. Ho continuato il mio coma un posto più in là, spero di averle russato nell'orecchio (per nostra fortuna non russo. ndr).
Milano C.le-metro per Cadorna-treno per Malpensa.
Dio benedica i treni che arrivano negli aeroporti e annessi interscambi.
Arrivo a Malpensa con l'angoscia di non essere stata in grado di fare il check-in online, per poi scoprire che bastava consegnare il passaporto a cui era stato automaticamente abbinato il numero di prenotazione... Forte sta tecnologia!
Da questo punto in poi, il peggio é passato. 




Beirut.

I taxi sono una figata: un taxi inglese stile cartoon all'esterno con un "ripieno" di limousine.





Albergo fronte mare, camera da favola con tanti cuscini perfetti e così poco tempo per goderseli...

Noi, per lavorare, ci spostavamo in una zona più periferica, ma alloggiavamo in una zona centrale sul lungomare.

Coesistono due mondi completamente diversi a a distanza di pochissimi chilometri: Montecarlo centro e Cosenza periferia sotto un unico CAP.
Negozi di lusso occidentali su un marciapiede, moschee monumentali sull'altro, shewarmah (molto simile al kebab a cui siamo abituati qua, ma cambia il tipo di carne) e Starbucks fianco a fianco: contrasto davvero affascinante; per non parlare delle lattine di Diet Coke e 7UP completamente scritte in arabo!

Il cibo, ovviamente, é uno degli aspetti che ho gradito di più: un mix di spezie, sapori orientali, semi e frutta secca, il tutto sempre molto piccante. Una nota di merito ai formaggi, per lo più caprini freschi molto simili alle nostre robiole, e al vino rosso.
Ho scoperto nuovi tipi di polpette (ADORO!! da provare le Kebbeh)che l'hummus é davvero buonissimo e che il kebab, in realtà, é una specie di spezzatino di spiedini speziati.
E la colazione tipica libanese? Foul Mudammas: una sorta di zuppa di fagioli, pezzi di carne, olio e aglio!




Devo ammettere che sono partita piuttosto scettica, ma ora spero di poter tornare al più presto e magari riuscire a girare un po' di più! 





C Lounge - Bayview Hotel (ovvero dove facevo colazione) 












Buongiorno!


Souk


Periferia




Prima della partenza: borse e colazione trovata -a sorpresa- in camera!








4 commenti:

  1. Wow... deve essere stato bellissimo e poi, la colazione a sorpresa in camera l'ultimo giorno è fantastica!!

    Simona

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    Risposte
    1. Davvero bello e totalmente diversa dalle città che siamo abituati a visitare!

      Super consigliata, quindi, una tappa al ristorante libanese, in Italia ce ne sono tantissimi!!

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